Con poche gocce del nostro olio aromatizzato al tartufo bianco potrete arricchire qualsiasi portata. L’olio di oliva che utilizziamo fa si che risalti il sapore del tartufo, creando così un prodotto che sarà insostituibile ad ogni vostro pasto.
Pronto all’uso e disponibile in diversi formati per ogni tipo di occasione.
E’ un prodotto artigianale ed italiano, preparato senza coloranti o conservanti.
Data di scadenza: 24 mesi dalla data di confezionamento
Consistenza: liquida
Colore: tipico dell’olio: verdastro
Odore: tipico dell’olio con sentori di tartufo bianco
Sapore: tipico dell’olio con sensazioni di tartufo bianco
L’olio aromatizzato al tartufo bianco è ideale per condire le bruschette, pasta, carne e pesce.
INGREDIENTI
OLIO DI OLIVA 97,5%, TARTUFO BIANCHETTO (TUBER BORCHII VITT.) 0,5%, AROMA.
MODALITA’ DI CONSERVAZIONE E D’USO
Conservare il prodotto in un luogo fresco ed asciutto
Prodotto pronto all’uso direttamente dalla bottiglia.
Il tartufo è un pregiato fungo che deve essere trasformato perché sulle tavole possa arrivare un risultato di qualità, esaltato da fedeli tradizioni gastronomiche territoriali. La sua storia e quella della sua raccolta sono lunghe secoli e si intrecciano di memorie e di sacralità. E’ Plinio il Vecchio, scrittore e naturalista latino, che nel I secolo d.C. narra come il prezioso tartufo sia il frutto di acqua, calore e fulmini.
Giove, signore dell’Olimpo, scaglia un fulmine vicino ad una sacra quercia che dalle sue radici partorisce il tartufo. Protagonista indiscusso delle mense di nobili e alti prelati, il tartufo è da sempre un cibo altamente apprezzato il cui aroma provoca un effetto quasi estatico. Vive sottoterra in simbiosi con le radici di alcuni alberi tra cui proprio la quercia, il leccio, il pioppo e il tiglio, da cui si nutre traendone acqua, sali minerali, fibre e sostanze organiche. Dove c’è un tartufo, la natura respira ed è intatta: è infatti considerata una vera sentinella ambientale, perché non tollera l’inquinamento e tutto ciò che risulta dannoso alla natura stessa. Prima del cane, nella tradizione, è il maialino, figura quasi mitologica, a raccogliere i tartufi, un vero e proprio ghiottone e dall’olfatto raffinatissimo.
Oggi in Italia non è più consentito l’utilizzo del maiale, al quale viene sostituito il cane addestrato e coinvolto in un processo che non solo tutela l’animale, ma anche il tartufo e l’ambiente circostante.
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